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Voltura atto notarile non volturato

Quando un atto notarile non viene volturato nei tempi previsti, possono sorgere problemi con il Catasto, causando disallineamenti, difficoltà burocratiche e possibili sanzioni. Regolarizzare la situazione è fondamentale per garantire la corretta intestazione dell’immobile e prevenire complicazioni future. La voltura catastale tardiva consente di aggiornare i dati e ristabilire la conformità con la normativa vigente. Con le giuste informazioni e il supporto adeguato, è possibile risolvere l’omissione in modo semplice ed efficace, evitando imprevisti che potrebbero ostacolare la gestione del proprio patrimonio immobiliare.

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Voltura Atto Notarile Non Volturato: Come Regolarizzare la Situazione

La voltura atto notarile non volturato è una procedura necessaria quando un atto notarile, come compravendite, donazioni o successioni, non è stato registrato nei termini previsti per l’aggiornamento catastale. Secondo la normativa vigente, la voltura catastale deve essere presentata entro 30 giorni dalla registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, può accadere che, per errori, omissioni o semplice mancata consapevolezza dell’obbligo, l’aggiornamento non sia stato effettuato.

Il mancato rispetto di questo adempimento può generare disallineamenti tra i dati catastali e la reale titolarità giuridica del bene, con conseguenze sulle imposte dovute e sulle operazioni immobiliari future. In questi casi, la voltura catastale tardiva diventa essenziale per regolarizzare la situazione e riportare la corretta intestazione dell’immobile negli archivi catastali. La normativa di riferimento è il D.P.R. 650/1972, che stabilisce l’obbligo di aggiornamento del Catasto, mentre la Circolare n. 3/2002 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce le modalità di presentazione delle volture, anche in caso di ritardi.


Procedura per la Voltura di Atti Notarili Non Registrati nei Termini

Se un atto notarile non è stato volturato nei tempi previsti, è necessario presentare una voltura catastale tardiva seguendo un iter specifico. Il richiedente deve predisporre la documentazione necessaria, tra cui:

  • Copia dell’atto notarile registrato (compravendita, donazione, successione, ecc.);
  • Modello di voltura catastale debitamente compilato;
  • Codici fiscali delle parti coinvolte;
  • Eventuale documentazione integrativa richiesta dall’Agenzia delle Entrate per casi particolari.

La pratica può essere presentata sia telematicamente tramite Voltura 2.0, sia direttamente presso gli uffici catastali territoriali. Tuttavia, in caso di errori pregressi o atti complessi, potrebbe essere necessario un intervento manuale da parte dell’ufficio per correggere le incongruenze. La Circolare n. 10/2002 ha introdotto l’uso del modello unico informatico per semplificare la procedura, ma in situazioni di voltura tardiva possono essere richieste verifiche aggiuntive prima dell’accettazione.


Conseguenze della Mancata Voltura e Sanzioni Applicabili

Se la voltura atto notarile non viene effettuata nei termini previsti, possono verificarsi diverse problematiche. Tra le più comuni ci sono:

  • Disallineamento tra Catasto e Conservatoria dei Registri Immobiliari, con conseguenti difficoltà nel vendere o ipotecare l’immobile;
  • Richiesta di regolarizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate in sede di controlli;
  • Applicazione di sanzioni amministrative per il ritardo nella comunicazione.

Le sanzioni per la voltura catastale tardiva sono previste dal D.Lgs. 472/1997, che disciplina il regime sanzionatorio tributario. L’importo può variare in base ai giorni di ritardo e alla gravità dell’omissione. Tuttavia, per coloro che regolarizzano spontaneamente la situazione prima di eventuali contestazioni, è possibile beneficiare del ravvedimento operoso, che consente di ridurre l’importo delle sanzioni applicate.


Normativa di Riferimento e Ultimi Aggiornamenti sulla Voltura Tardiva

Per chi deve regolarizzare una voltura atto notarile non effettuata nei termini, è fondamentale fare riferimento alla normativa attuale:

  • D.P.R. 650/1972, che disciplina gli obblighi di aggiornamento catastale;
  • Circolare n. 3/2002, che fornisce chiarimenti sulle modalità di presentazione della voltura catastale, anche tardiva;
  • Circolare n. 10/2002, che ha introdotto l’uso del modello unico informatico per la registrazione e trascrizione degli atti immobiliari;
  • D.Lgs. 472/1997, che regola il sistema sanzionatorio per le violazioni catastali.

Grazie alle nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate e all’introduzione della piattaforma Voltura 2.0, oggi la gestione delle volture catastali, anche in ritardo, risulta più efficiente. Tuttavia, per evitare complicazioni burocratiche e possibili sanzioni, è sempre consigliabile procedere tempestivamente alla regolarizzazione della titolarità catastale, assicurandosi che l’intestazione dell’immobile sia correttamente aggiornata nei registri ufficiali.


Esempio Pratico

Voltura di un Atto Notarile Dimenticato: Un Caso Risolto con Successo

Un cliente si è rivolto a Catasto Semplice dopo aver scoperto che la casa ereditata dal padre non risultava ancora a suo nome nel Catasto. L’atto di successione, redatto anni prima dal Notaio, era stato regolarmente registrato, ma la voltura catastale non era mai stata effettuata, causando un disallineamento tra Catasto e Conservatoria. Questa situazione gli impediva di vendere l’immobile, poiché il potenziale acquirente non poteva ottenere un mutuo su un bene che, ufficialmente, risultava ancora intestato al defunto.

Dopo un’attenta analisi, il nostro team ha individuato il problema e presentato con urgenza la voltura catastale tardiva, regolarizzando la situazione in tempi brevi. L’aggiornamento ha permesso al cliente di completare senza intoppi la compravendita, evitando ritardi e possibili sanzioni. Grazie all’intervento di Catasto Semplice, il cliente ha risolto un problema che rischiava di compromettere un’importante operazione immobiliare, garantendosi la piena titolarità del bene e la possibilità di disporne liberamente.

Se anche tu hai scoperto che un atto notarile non è mai stato volturato, evita problemi futuri: Catasto Semplice è al tuo fianco per risolvere ogni pratica catastale con rapidità e competenza.

Domande Frequenti

Cos’è la voltura di un atto notarile non registrato nei termini?

La voltura di un atto notarile non registrato nei termini è una procedura necessaria per aggiornare il Catasto quando un trasferimento di proprietà, avvenuto tramite atto pubblico, non è stato volturato entro i 30 giorni previsti. Questa situazione può creare disallineamenti con la Conservatoria dei Registri Immobiliari e rendere difficoltosa la gestione del bene, come la vendita o la successione.

Quali problemi può causare una voltura catastale non effettuata?

Un atto notarile non volturato può generare problemi legali e fiscali, tra cui la mancata corrispondenza tra Catasto e Conservatoria, difficoltà nella vendita dell’immobile e possibili sanzioni amministrative. Inoltre, la mancata voltura può impedire l’accesso a mutui o altre operazioni finanziarie legate alla proprietà.

Come si può regolarizzare un atto notarile non volturato?

Per regolarizzare un atto notarile non volturato, è necessario presentare una voltura catastale tardiva presso l’Agenzia delle Entrate. Questa pratica richiede la compilazione del modello di voltura, l’invio della documentazione necessaria e, in alcuni casi, l’allineamento con la Conservatoria. L’uso di Voltura 2.0 ha semplificato il processo, ma può essere utile affidarsi a professionisti per evitare errori e ritardi.

Quali documenti servono per una voltura catastale tardiva?

Per effettuare una voltura catastale tardiva, servono la copia dell’atto notarile registrato, il modello di domanda compilato, il codice fiscale delle parti coinvolte e, se richiesto, ulteriore documentazione per la correzione di eventuali errori nei dati catastali. Il tutto deve essere presentato presso l’ufficio territoriale competente o tramite procedura telematica.

Ci sono sanzioni per la voltura catastale tardiva?

Sì, il ritardo nella voltura catastale può comportare sanzioni amministrative secondo il D.Lgs. 472/1997. Tuttavia, è possibile ridurre l’importo delle sanzioni usufruendo del ravvedimento operoso, se la regolarizzazione avviene spontaneamente prima di un eventuale accertamento dell’Agenzia delle Entrate.